mercoledì 9 gennaio 2013

La notte di Capodanno a Medjugorje e... il vero miracolo!

TANJA Popec, 34 anni, giornalista croata di Zagabria, in un articolo intitolato “Perchè (non) Medjugorje” racconta come ha trascorso la notte di Capodanno a Medjugorje… rendendosi conto di quale è il vero miracolo del paesino della Bosnia dove appare la Madonna. Il cui primo desiderio è che noi incontriamo realmente Gesù Cristo…
(adattamento da http://www.medjugorje.hr/it/ )

"...ANCHE SE mi ero informata su chi e cosa si organizzasse per l’attesa del nuovo anno a Medjugorje e avevo ricevuto la risposta che non c’era nulla di particolare, tranne l’Adorazione Eucaristica e la Messa, solo con i miei occhi mi sono poi convinta che quel “nulla di particolare”attira migliaia di pellegrini (tra i più numerosi gli italiani)… molti fedeli sono giunti fino alla chiesa con un vero equipaggiamento invernale: con cappotti,  sciarpe ed avvolti in coperte. A prima vista, non capivo il perché di un tale modo di vestirsi, soprattutto di quelli che erano avvolti in coperte, dato che la serata non era particolarmente fredda (se confrontata con le temperature sottozero di Zagabria).  I più previdenti erano entrati in chiesa da tempo, mentre gli altri riempivano lo spazio circostante, fornito di panchine e sedie per molte migliaia di persone.


ALLE 22 è iniziata l’Adorazione Eucaristica che, per i fedeli fuori dalla chiesa, era accessibile grazie ad un maxischermo. Ma anche coloro che non lo vedevano, hanno vegliato in pace, in silenzio, in profonda umiltà e dignità, con Gesù Cristo vivo. E considerando le due, tre o più ore trascorse all’aperto, diviene comprensibile il perché fosse necessario anche il citato “equipaggiamento invernale”… ciò che era forte in quella notte era il silenzio che, illuminato dallo splendore della luna, abbracciava la chiesa di Medjugorje. Esso proveniva dal guardare al Santissimo. Le meditazioni erano semplici, tradotte in diverse lingue.  In esse erano raccolti ringraziamenti per il 2012, preghiere per l’anno nuovo, per la conversione dei peccatori e per poter mettere in pratica i comandamenti di Dio. Le parole erano poche, ma in esse si trovavano racchiuse le vite di tutti coloro che stavano adorando e pregando, di tutti i cercatori del volto di Dio.

SUI LATI, durante l’Adorazione, nei confessionali, molti hanno celebrato anche il Sacramento della Riconciliazione. Quello del concludere l’anno vecchio e cominciare il nuovo riconciliati con Dio, è un sentimento meraviglioso! Confessori in diverse lingue erano a disposizione di fedeli di ogni età. Celebrazione di pentimento, desiderio di cambiamento, celebrazione della novità della vita! Anche l’Eucaristia, iniziata alle 23.20, è stata ordinaria, con elementi natalizi, e tuttavia particolare. Anche se eravamo circondati da ogni parte da effetti provocati da fuochi d’artificio, l’attenzione dei fedeli non si è fatta “sviare” dall’Altare verso il cielo… l’atto stesso della Consacrazione, a mezzanotte precisa, è un momento impressionante. Mentre il mondo intero vive il passaggio dal vecchio al nuovo anno come un’esplosione di creazioni luminose, di botti, di tappi di bottiglia, di baci, di abbracci, presso di noi, partecipanti alla Santa Messa, non c’è stato un segno di festa di quel genere. Nel rumore dei giochi artificiali delle vie circostanti, lo spazio della Celebrazione Eucaristica è rimasto raccolto e rivolto a Cristo... Ognuno di noi ha portato su quell’Altare la propria vita, insieme a numerosi volti cari, a preghiere, ad aneliti e speranze.  

LE MIGLIAIA di fedeli che, senza alcun invito particolare, sono venuti a celebrare l’inizio dell’anno nuovo in questo modo, non cercando alcuno spettacolo; le centinaia di persone che, proprio quella notte, si sono confessate – alcune anche dopo molti anni –: non è forse questo il vero miracolo di Medjugorje? Non molto tempo fa, ho letto la testimonianza di una coppia di coniugi italiani, venuti con il loro figlioletto malato a chiedere la grazia della guarigione. Inizialmente non hanno compreso a cosa li chiamava la Madonna, che invita sempre all’incontro con Cristo, anzi: dopo che si erano recati sul monte della Croce e sulla collina delle Apparizioni e non era accaduto nulla, il papà si era lamentato con un sacerdote perché pregasse per la guarigione. quello gli ha detto solo: “Vieni, confessati!”. Naturalmente il padre non ci ha capito nulla. Lui cercava un segno per suo figlio, ed il sacerdote lo mandava in confessionale. Ma la vita di quella famiglia è cambiata proprio dopo quella Confessione. Il padre non si confessava da anni e portava nell’animo grandi ferite e peccati gravi. Solo dopo la Confessione è avvenuto il miracolo. La salute di suo figlio è migliorata. Ma per il padre quello è stato un segno esterno dell’incontro miracoloso con Cristo, da lui vissuto nel Sacramento della Riconciliazione. Quello è stato il suo vero miracolo!"

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