venerdì 22 marzo 2013

Marija Pavlovic, la Madonna ci chiama ! (1)

Marija Pavlović è una delle sei veggenti di Medjugorje. Da quando nel 1993 si è sposata con un italiano vive a Monza e porta la sua testimonianza ovunque, con una particolare attenzione per il nostro paese. E’ nota per il fatto che a lei è affidato il messaggio del 25 di ogni mese della Madonna per la parrocchia di Medjugorje diffuso poi in tutto il mondo. Questo, ad esempio, è l’ultimo del 25 febbraio 2013:

"Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera. Il peccato vi attira verso le cose terrene ma io sono venuta per guidarvi verso la santità e verso le cose di Dio ma voi lottate e sprecate le vostre energie nella lotta tra il bene e il male che sono dentro di voi. Perciò figlioli, pregate, pregate, pregate affinché la preghiera diventi gioia per voi e la vostra vita diventerà un semplice cammino verso Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” (da http://www.medjugorje.hr/it/ , sito ufficiale di Medjugorje)


Marija dichiara di avere tuttora una apparizione quotidiana (come altri due veggenti, Vicka e Ivan), ed è stata sottoposta a numerosi studi clinici, sia agli inizi che più recentemente nel 2005, da parte del neurologo francese Philippe Loron, che avrebbe accertato la sua normalità psichica e l'effettivo verificarsi di uno stato di estasi durante le apparizioni. Nel 2008 ha rilasciato una lunga intervista a p. Livio di Radio Maria, poi pubblicata in un libro di cui riportiamo alcuni stralci:

da  p. Livio Fanzaga e Marija Pavlovic, “Maria ci insegna a pregare”, Editrice Shalom

p.Livio: Dal 1987, ogni 25 del mese, tu ricevi un messaggio. Come avviene tutto questo ?
Marija: La Madonna ha iniziato a dare un messaggio alla parrocchia attraverso di me. Mi sono detta tante volte di non esserne degna e che ciò non era possibile. Poi ho visto che dava a ciascuno di noi un compito e ho pensato che questo era il mio specifico.

pL: Come è successo che i tuoi messaggi sono, per così dire, ufficiali, cioè dati alla parrocchia e diffusi nel mondo ?
M: E’ un dono che non posso spiegarmi, il prossimo 25 la Madonna potrebbe dire che non dà più messaggi.

pL: Ti prepari al messaggio ?
M: Sì, prego ogni giorno, ma il 25 in maniera particolare.

pL: E la Madonna appare a te e agli altri veggenti (Marija, Vicka e Ivan hanno delle apparizioni quotidiane…) nel medesimo momento ? Vi preavvisa ?
M: Noi sappiamo quando viene la Madonna, alle sei meno un quarto (del pomeriggio) di Medjugorje, ma sempre nel cuore sentiamo qualcosa.

pL: Come ti senti dopo l’apparizione ?
M: Sento sempre una grande gioia. Anche se la Madonna a volte è triste, per noi è sempre una grande gioia. Siamo tristi anche noi, perché la Madonna ci dà una ragione della sua tristezza, ma poi conserviamo nel cuore la sua presenza ed è una cosa che ci riempie di una gioia così grande da doverla nascondere, qualcuno potrebbe pensare che siamo matti e così cerchiamo di controllarci.

pL: Essere disponibili tutte le sere per l’incontro con la Madonna mi pare un grosso sacrificio…
M: No, perché…

pL: Siete giovani e avete il diritto di fare la vostra vita. Tutte le sere, riflettiamoci, tenersi liberi per la Madonna mi pare un impegno straordinario.
M: Sì, è un impegno che, però, abbiamo abbracciato con gioia perché la Madonna, dopotutto, ci ha lasciato questa libertà di decisione…

pL: Quali sono le ragioni di questa lunga permanenza di Maria fra noi ?
M: Penso che un motivo è dato dal fatto che, come la Madonna stessa ha detto, l’umanità sta costruendo un mondo senza Dio, dove il paganesimo è più forte che mai. Poi perché ogni uomo ne ha bisogno, tantissimi giovani non hanno più il senso della vita, non sanno perché vivere. La Madonna è venuta per darci il senso della vita, che è Dio.

pL: Ha anche detto che è venuta a Medjugorje per realizzare ciò che ha iniziato a Fatima. Cosa vuol dire ? 
M: A Fatima ha chiesto la conversione, e ora qui continua a richiamarci alla conversione in modo concreto. Quando i pellegrini vengono a Medjugorje sentono il bisogno di cambiare vita e di ritornare a casa con qualcosa. Si sente il bisogno di essere più attivi nella chiesa e nella propria parrocchia. La Madonna vuole aiutarci a capire che Dio è amore e che ognuno di noi importante nel suo piano di salvezza dell’umanità. Dobbiamo diventare le mani tese di Dio e della Madonna, in modo particolare verso quelli che non conoscono Dio.

pL: Lei stessa ha detto che è venuta per risvegliare la fede, per istruirci nella preghiera. Come hai imparato a pregare dalla Madonna ?
M: Pregando si impara a pregare, se uno decide di dare del tempo a Dio in quel momento comincia a sentire la preghiera. All’inizio la Madonna aveva chiesto di pregare i 7 Pater, Ave e Gloria (modo di preghiera abituale croato) e il Credo. E’ stata la prima preghiera che abbiamo recitato con lei. E così, un po’ alla volta, abbiamo cominciato a sentire la preghiera. E se prima pregavamo perché volevamo che la Madonna stesse con noi, poi abbiamo sentito il bisogno della preghiera  e l’esigenza di capire di più la Madonna e di stare più vicini a Gesù, di comprenderlo di più e di sentire la sua presenza attraverso la preghiera.

pL: Quando parli di preghiera, intendi le varie forme (personale, Rosario, davanti al crocifisso, ecc.) ?
M: Sì, tutto insieme. Il solo Rosario non è una preghiera completa, così come la sola lettura della Bibbia. Bisogna comprendere un po’ tutto, come in un prato dove tanti fiori diversi formano un’armonia, così è la preghiera del cuore.

pL: La Madonna ha però sottolineato in modo particolare il Rosario e la santa Messa.
M: Sì, ci ha detto che il Rosario è la preghiera da lei preferita. Tante volte le portavamo dei fiori, ma ci ha detto che il regalo più gradito è il Rosario. E ci ha anche detto che il centro più importante della nostra vita è la santa Messa, che dobbiamo vivere non come un incontro con il sacerdote, ma con Dio, con Gesù Cristo vivo, e che ci dobbiamo preparare alla santa Messa con la preghiera.

martedì 12 marzo 2013

Mara Santangelo, la tennista che è arrivata a Medjugorje (2)

“Prima di andare non sapevo nemmeno cosa ci fosse a Medjugorje, né che continuassero ancora le apparizioni”: così racconta Mara Santangelo, tennista della nazionale italiana (con cui ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006), di quel che sapeva del paesino della ex Jugoslavia. Tanto che quando, in un momento particolare della sua vita,  partirà in pellegrinaggio e le verrà presentata una delle veggenti, non si renderà conto in un primo momento della persona, Marija Pavlovic, che ha di fronte. E’ difficile riassumere tutti i particolari, le emozioni, i sentimenti raccontati  nel suo libro, scritto veramente con il cuore. Proviamo a riportare, su sua autorizzazione, alcuni stralci in cui parla della sua prima esperienza a Medjugorje e di quel che ne è seguito. Con l’invito magari a leggere il libro per intero, perché merita sicuramente…

Mara Santangelo, da “Te lo prometto” , Edizioni Piemme, Milano 2013

“… quando decisi di partire per Medjugorje la mia vita era giunta a un punto morto. Il dolore ai piedi mi rendeva impossibile continuare a giocare… e la mia passione per il tennis aveva iniziato a perdere di intensità. In preda allo smarrimento avevo scelto di prendere parte a un pellegrinaggio…
ignoravo molte cose di quel luogo santo. Non ero neppure a conoscenza che le apparizioni della Madre celeste fossero ancora in corso… subito dopo l’arrivo iniziammo a pregare e… alle 17.40, all’ora dell’apparizione… mi resi conto per la prima volta del mistero, della grandezza di ciò che stavo vivendo… provai una forte emozione, il cuore mi batteva all’impazzata nel petto. Era inspiegabile per me tutto quello che stava accadendo. Non ci sono parole capaci di descrivere quegli attimi e ciò che avvenne, la notte seguente.

Ricordo il freddo intenso della notte, accanto alla Croce Blu. Attorno a me c’erano un migliaio di pellegrini, uomini e donne da ogni parte del mondo, ognuno con la propria storia, con il proprio silenzio, con il proprio dolore. Lì, in preghiera, in attesa dell’alba… Faceva un gran freddo, eravamo sdraiati su coperte adagiate su alcuni massi. Non potevo crederci. Il tennis mi aveva regalato soddisfazioni e denaro, quella vita mi aveva viziata e mi spingeva a rifiutare scomodità o situazioni lontane dalle mie abitudini. Eppure io, figlia del mondo, abituata ai grandi alberghi di lusso, stavo cercando di dormire dentro un sacco a pelo, al gelo della notte! Oggi, sono consapevole che quella veglia alla Croce Blu segnò l’inizio di un cambiamento profondo, illuminato dalla grazia del Signore...
L’alba arrivò accompagnata da qualche goccia di pioggia… mancava poco all’arrivo della veggente Mirijana che, da anni, il 2 di ogni mese riceve l’apparizione… non appena Mirijana ebbe alzato lo sguardo al cielo, la pioggia cessò di cadere… mi toccò l’anima scorgere la profonda felicità sul suo volto, mentre lacrime di commozione le scorrevano lungo le guance. Ho visto in lei una gioia piena e viva, tanto rara da cogliere nella quotidianità… Quella notte di grazia a Medjugorje cambiò tutto e diede corso alla mia nuova vita… ho sentito un gran desiderio di lodare il Signore e di condividere le emozioni provate… ho potuto guardare con lucidità alla mia vita e ho deciso di ritirarmi dalla carriera agonistica. Ho tirato via la spada che avevo nel cuore e ho scelto di testimoniare quanto sia meraviglioso vivere per Gesù.
… una volta tornata in Italia ho avvertito l’esigenza di continuare il mio cammino con Maria, per alimentare la gioia di quei giorni e la luce interiore che ne avevo ricavato. Ho deciso di riprendere il cammino… e di fare immediatamente la Cresima, partecipando alle catechesi con molta curiosità… sono stata cosciente e felice di fare quel percorso. Avevo sete di imparare. Con il tempo ho sentito l’esigenza di essere più profondamente guidata e ho iniziato a cercare un padre spirituale… gli h consegnato le ferite, le sofferenze, gli sbagli. E mi sono resa conto di quanto ancora dovessi lavorare su me stessa per risanare tutte le mie piaghe…
L’incontro con Nuovi Orizzonti, comunità fondata da Chiara Amirante, mi ha permesso di conoscere e vivere quel carisma di gioia, scoprendo la grazia di tanti uomini e donne segnati dalla sofferenza rinati grazie all’Amore di Dio. Mi rispecchio molto in Chiara, nel suo essere attiva, tenace, capace di credere con forza in tutto quello che fa… Grazie a questo suo carattere, in unione con… Gesù, ha costruito quell’angolo di cielo sulla terra che è Nuovi Orizzonti… una famiglia… in cui la provenienza e le differenze di ciascuno sono trascese con la grazie dell’amore e della preghiera reciproca. Grazie alla libertà e alla piena condivisione, la comunità è diventata parte di me. Non voglio e non posso farne a meno! “

ps: la registrazione dell' intervista a Radio InBlu del 6 marzo 2013 è disponibile su