martedì 12 marzo 2013

Mara Santangelo, la tennista che è arrivata a Medjugorje (2)

“Prima di andare non sapevo nemmeno cosa ci fosse a Medjugorje, né che continuassero ancora le apparizioni”: così racconta Mara Santangelo, tennista della nazionale italiana (con cui ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006), di quel che sapeva del paesino della ex Jugoslavia. Tanto che quando, in un momento particolare della sua vita,  partirà in pellegrinaggio e le verrà presentata una delle veggenti, non si renderà conto in un primo momento della persona, Marija Pavlovic, che ha di fronte. E’ difficile riassumere tutti i particolari, le emozioni, i sentimenti raccontati  nel suo libro, scritto veramente con il cuore. Proviamo a riportare, su sua autorizzazione, alcuni stralci in cui parla della sua prima esperienza a Medjugorje e di quel che ne è seguito. Con l’invito magari a leggere il libro per intero, perché merita sicuramente…

Mara Santangelo, da “Te lo prometto” , Edizioni Piemme, Milano 2013

“… quando decisi di partire per Medjugorje la mia vita era giunta a un punto morto. Il dolore ai piedi mi rendeva impossibile continuare a giocare… e la mia passione per il tennis aveva iniziato a perdere di intensità. In preda allo smarrimento avevo scelto di prendere parte a un pellegrinaggio…
ignoravo molte cose di quel luogo santo. Non ero neppure a conoscenza che le apparizioni della Madre celeste fossero ancora in corso… subito dopo l’arrivo iniziammo a pregare e… alle 17.40, all’ora dell’apparizione… mi resi conto per la prima volta del mistero, della grandezza di ciò che stavo vivendo… provai una forte emozione, il cuore mi batteva all’impazzata nel petto. Era inspiegabile per me tutto quello che stava accadendo. Non ci sono parole capaci di descrivere quegli attimi e ciò che avvenne, la notte seguente.

Ricordo il freddo intenso della notte, accanto alla Croce Blu. Attorno a me c’erano un migliaio di pellegrini, uomini e donne da ogni parte del mondo, ognuno con la propria storia, con il proprio silenzio, con il proprio dolore. Lì, in preghiera, in attesa dell’alba… Faceva un gran freddo, eravamo sdraiati su coperte adagiate su alcuni massi. Non potevo crederci. Il tennis mi aveva regalato soddisfazioni e denaro, quella vita mi aveva viziata e mi spingeva a rifiutare scomodità o situazioni lontane dalle mie abitudini. Eppure io, figlia del mondo, abituata ai grandi alberghi di lusso, stavo cercando di dormire dentro un sacco a pelo, al gelo della notte! Oggi, sono consapevole che quella veglia alla Croce Blu segnò l’inizio di un cambiamento profondo, illuminato dalla grazia del Signore...
L’alba arrivò accompagnata da qualche goccia di pioggia… mancava poco all’arrivo della veggente Mirijana che, da anni, il 2 di ogni mese riceve l’apparizione… non appena Mirijana ebbe alzato lo sguardo al cielo, la pioggia cessò di cadere… mi toccò l’anima scorgere la profonda felicità sul suo volto, mentre lacrime di commozione le scorrevano lungo le guance. Ho visto in lei una gioia piena e viva, tanto rara da cogliere nella quotidianità… Quella notte di grazia a Medjugorje cambiò tutto e diede corso alla mia nuova vita… ho sentito un gran desiderio di lodare il Signore e di condividere le emozioni provate… ho potuto guardare con lucidità alla mia vita e ho deciso di ritirarmi dalla carriera agonistica. Ho tirato via la spada che avevo nel cuore e ho scelto di testimoniare quanto sia meraviglioso vivere per Gesù.
… una volta tornata in Italia ho avvertito l’esigenza di continuare il mio cammino con Maria, per alimentare la gioia di quei giorni e la luce interiore che ne avevo ricavato. Ho deciso di riprendere il cammino… e di fare immediatamente la Cresima, partecipando alle catechesi con molta curiosità… sono stata cosciente e felice di fare quel percorso. Avevo sete di imparare. Con il tempo ho sentito l’esigenza di essere più profondamente guidata e ho iniziato a cercare un padre spirituale… gli h consegnato le ferite, le sofferenze, gli sbagli. E mi sono resa conto di quanto ancora dovessi lavorare su me stessa per risanare tutte le mie piaghe…
L’incontro con Nuovi Orizzonti, comunità fondata da Chiara Amirante, mi ha permesso di conoscere e vivere quel carisma di gioia, scoprendo la grazia di tanti uomini e donne segnati dalla sofferenza rinati grazie all’Amore di Dio. Mi rispecchio molto in Chiara, nel suo essere attiva, tenace, capace di credere con forza in tutto quello che fa… Grazie a questo suo carattere, in unione con… Gesù, ha costruito quell’angolo di cielo sulla terra che è Nuovi Orizzonti… una famiglia… in cui la provenienza e le differenze di ciascuno sono trascese con la grazie dell’amore e della preghiera reciproca. Grazie alla libertà e alla piena condivisione, la comunità è diventata parte di me. Non voglio e non posso farne a meno! “

ps: la registrazione dell' intervista a Radio InBlu del 6 marzo 2013 è disponibile su

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